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Messaggio Da Easy Ven Mar 11, 2011 7:02 am

Recensione Killzone 3 Killzone3-box-cover-art

Genere: Sparatutto
Sviluppatore: Guerrilla Games
Distributore: Sony
Lingua: Italiano
Giocatori: 1 - 24 (Multiplayer online)
Data uscita: 23 Febbraio 2011

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No spese di Spedizione



Insubordinazione
Killzone 3 riprende la narrazione immediatamente dopo la fine del secondo capitolo, o meglio lo farebbe se questi avvenimenti non fossero narrati attraverso un lungo flashback, che vi porterà a viaggiare in lungo e in largo per Helghan, il pianeta natale degli Helghast, una razza umanoide in perenne conflitto con gli ISA, ovvero la milizia terrestre di cui farete parte. Dopo la fine di Scolar Visari, la carismatica guida degli Helghast, voi ed il vostro gruppo vi troverete nel cuore pulsante di un pianeta ferito dalla guerra, ma non ancora piagato, pronto a rivoltarsi strenuamente per respingere gli odiati invasori. Come cuneo dell'attacco finale vi troverete separati dal grosso dell'esercito ISA, troppo provato per cercare di resistere alla vendetta dell'orgoglioso nemico.
L'ennesimo cruento capitolo di questo conflitto si andrà dunque ad aprire, lasciando profondi segni in entrambe le fazioni, troppo stanche e logore per non lasciar trapelare malumori e screzi anche tra coloro che dovrebbero essere alleati, facendo emergere l'ambizione di chi in tutto questo vede l'occasione per ritagliarsi un ruolo più importante all'interno dello scacchiere politico, o di chi per testardaggine scorge l'occasione per mostrare il proprio intransigente eroismo. In tutto questo voi vi troverete a scappare, scappare ed ancora scappare, non perdendo però l'opportunità di lasciare uno stuolo di cadaveri alle vostre spalle e, perché no, cercare di salvare la razza umana dall'ennesima minaccia.
Da come si può intuire tutto ciò che fa da contorno all'azione serve come mero pretesto per avanzare da un'ambientazione ad un'altra e gettare le basi per un possibile - probabile - quarto capitolo. Sev ed i suoi compagni sono infatti i protagonisti insipidi e poco profondi - oltretutto per nulla simpatici - di uno spettacolare susseguirsi di scene di combattimento non sempre perfettamente legate tra di loro, che trovano il vero filo rosso di tutta la narrazione solo nel continuo alternarsi di momenti epici. Attenderete la successiva sequenza animata non tanto per assistere ai siparietti da supermacho di Rico, quanto per scoprire quale strumento di morte gli sviluppatori vi daranno in pasto nei minuti successivi. Tra JetPack, Esoscheletri e trasporti volanti non disdegnerete una breve sessione stealth e una nella quale infilzare gli Helgast con dardi esplosivi, o ancora un'altra nella quale abbattere enormi avversari. Questo alternarsi di fasi più classiche ad altre a bordo di mezzi vi porterà in circa 7/8 ore dritti ai titoli di coda (oltre 5 di tempo effettivo, che non va a calcolare le innumerevoli volte che dovrete ripetere una determinata scena), forse senza una storia da raccontare ai propri nipoti, ma di sicuro con tanti momenti di intenso shooting. Senza una narrazione forte alle spalle vi sentirete sempre un po' sballottolati in giro per il pianeta, oltre che forzati nelle scelte delle armi da usare e nel percorso da seguire, anche per colpa di un level design sì mastodontico per le dimensioni dei livelli, eppure piuttosto lineare.
Quello che emerge è come i ragazzi di Guerrilla Games abbiano provato a rimediare ai loro punti deboli con professionalità e competenza, senza però possedere quel talento e quel gusto per la narrazione che hanno fatto grandi, per esempio, i giochi Naugthy Dog o che hanno reso immortali i titoli Bungie. Killzone 3 è infatti uno spettacolare e professionale catalogo di tutto ciò che è possibile chiedere ad uno sparatutto moderno, senza che comunque tutto questo riesca a rapire il giocatore o ad ammaliarlo, essendo zavorrato da dialoghi stereotipati e scene d'azione da popcorn movie.

Pesantezza
Uno degli elemeti di forza della serie, ovvero l'ottimo feedback delle armi, tornerà immutato in Killzone 3. Pesanti e difficili da domare, le bocche da fuoco ideate da Guerrilla Games garantiscono ottima varietà e personalità ad ogni fucile, pistola o arma pesante. In ogni istante potrete infatti portarvi un esemplare per ognuna di queste categorie, da alternare sapientemente per avere la meglio di un'orda avversaria numerosa e pericolosa, non sempre particolarmente furba (come al solito sporgeranno un po' troppo la testa dai ripari), ma sufficientemente aggressiva e precisa da mettervi in difficoltà in più di un occasione, grazie a buone routine di gestione del gruppo, che tenderà ad aprirsi e circondarvi se sarete troppo timorosi o passivi. Discorso similare per i compagni (qualora siate affiancati da uno dei protagonisti), in grado, se la mappa, il fuoco nemico o qualche altro impedimento lo permetteranno, di riportarvi in vita, oltre che di fornire un sufficiente supporto in diverse situazioni. Un peccato, vista la quantità di armi pesanti disseminate per i livelli, che gli alleati non sappiano imbracciarne una e sfruttarne la potenza, continuando ad ostinarsi col fucile d'ordinanza, elemento che avrebbe donato loro maggior personalità, oltre a variare il loro monotono approccio alla battaglia. Questa scelta è stata probabilmente fatta perchè in alcune occasioni l'eccessiva potenza di fuoco avrebbe reso troppo semplici alcune sezioni, per via del grande potere che alcune armi vi conferiranno, come un raggio verde in grado letteralmente di far esplodere gli avversari o un lanciamissili che, se caricato a dovere, si tramuterà in una pioggia di fuoco. La soddisfazione provata sperimentando queste armi sarà elevata, anche grazie all'ottimo ragdoll (ovvero le animazioni che caratterizzano un corpo inanimato) con il quale vengono gestiti i malcapitati Helghast, i quali verranno letteralmente sbalzati da un punto all'altro del livello in base al tipo di impatto subito. Un altro elemento che mostra la cura e la ricercatezza con la quale gli sviluppatori olandesi hanno provato a farci sentire "fisicamente" la battaglia è durante gli scontri corpo a corpo o la ricarica delle armi, frangenti caratterizzati da animazioni personalizzate e dettagliate, molto intense e soddisfacenti. L'ottima fisica verrà utilizzata anche in altri momenti, con una parziale distruttibilità dell'ambiente e delle coperture, che spesso vi costringerà a spostarvi per cercare un riparo lontano dalle linee di tiro nemiche. L'importanza di questo elemento è infatti elevatissima, in quanto caratterizza la velocità e la dinamicità degli scontri. Coloro che amano l'agilità di Master Chief o l'azione di Call of Duty dovranno fare i conti con ritmo di gioco lento, ma non per questo meno intenso, dove rimanere esposti per qualche secondo equivale a morire, costringendo dunque i giocatori a rimanere sempre nascosti, per poi spuntare da dietro un angolo o al di sopra di una sporgenza per abbattere i coriacei avversari e a cercare il riparo successivo per rintuzzare la nuova ondata nemica. Come abbiamo detto, in Killzone 3 questi elementi saranno alternati ad altre fasi decisamente più dinamiche a bordo di mezzi velocissimi o imbracciando un JetPack, per la gioia di tutti coloro che sono rimasti delusi da Killzone 2.

Completezza
Come da tradizione della serie, Killzone 3 si presenta nei negozi come avanguardia tecnologica per le console Sony. Le nuove tendenze emerse nel ciclo vitale di Playstation 3 trovano compimento nel lavoro di Guerrilla Games, capace di racchiudere in un unico prodotto un'anima hardcore, con alcune concessioni alle mode del momento. Oltre al controllo via pad, con alcuni piccoli segmenti da gestire tramite lo sciagurato SixAxis già sperimentato in Killzone 2, avremo la possibilità di utilizzare il Playstation Move durante la campagna e persino nelle modalità multigiocatore, sfruttando il controller di movimento per la gestione del mirino e della telecamera, in coppia o con un pad o col Navigation Controller per gli spostamenti. Dopo un po' di tentativi spesi nel cercare il settaggio più congeniale, possiamo affermare che l'esperimento è decisamente riuscito grazie all'ottima precisione del Move ed alla possibilità di personalizzare ogni aspetto dell'esperienza. Tra le varie opzioni troverete infatti la possibilità di regolare la death zone, ovvero l'area centrale nella quale il mirino non sposterà la telecamera, la sensibilità al nostro movimento o l'attivazione del lock-on, ovvero il piccolo artifizio grazie al quale gli sviluppatori vi aiuteranno a prendere la mira. Con un po' di allenamento il sistema si è rivelato decisamente più preciso e veloce rispetto al pad, rendendo di fatto Killzone 3 il primo blockbuster per Move.
La seconda novità riguarda il 3D. Abbiamo sperimentato il prodotto Guerrilla Games su un pannello da 46 pollici ottenendo ottimi risultati per quanto riguarda l'impatto complessivo del motore grafico, meno convincente invece la pulizia dell'immagine e la resa di alcuni particolari in 3D, non sempre perfettamente allineati. La maestosità tecnica di Killzone 3 ne esce nel complesso valorizzata, anche grazie alle opzioni di regolazione dell'immagine che contribuiscono alla personalizzazione dell'esperienza in base alla propria sensibilità e gusto.
L'ultima opzione riguarda la modalità cooperativa, sfortunatamente da giocare solo in locale e senza il supporto al Move. Tramite uno split screen sfalsato potrete affrontare tutta la campagna a fianco di un amico. Questo renderà sicuramente più divertente il gioco e più facili alcune sezioni, anche per via del fatto che difficilmente il vostro partner vi lascerà soccombere in balia del nemico senza fare di tutto per salvarvi. Sfortunatamente gli sviluppatori non hanno consentito la cooperativa anche online, scelta davvero difficile da condividere, dato l'ottimo netcode messo in piedi dagli sviluppatori ed alla possibilità di alleviare alla console una seconda schermata di gioco, che nelle situazioni più concitate mette in crisi il motore grafico.

Più si è meglio è
Parte del successo di Killzone 3 e degli sforzi produttivi di Sony sono da ricercare in una modalità multigiocatore in grado di competere col comparto competitivo di Call of Duty e Bad Company 2 se si guarda in casa, e con Halo in ambito console war. I ragazzi di Guerrilla Games hanno così imbastito una corposa componente competitiva, sviluppata in tre modalità differenti: Guerrilla Warfare, Operations e Warzone. La prima è un classico deathmatch, nel quale un massimo di 24 giocatori si affronteranno per stabilire quale è la fazione più forte. Questi massacri si svolgeranno su 5 mappe differenti (Kaznan Jungle, Pyrrus Crater, Bilgarsk Boulevard, Frozen Dam e Akminr Snowdrift) liberamente ispirate ad alcuni dei livelli più intensi della campagna in singolo giocatore. Di dimensioni generose, appaiono tutte sufficientemente complesse e articolate da consentire un soddisfacente gioco con ognuna delle classi prescelte. Operation presenta una serie di missioni multigiocatore nelle quali le due squadre si alterneranno per la difesa, o la distruzione di determinati obiettivi. Gli attaccanti avranno un tempo limite, mentre i difensori potranno indietreggiare al massimo altre due volte prima di capitolare. La peculiarità è che le scene di intermezzo saranno interpretate dai veri avatar dei giocatori, i quali verranno premiati con un’inquadratura in base alle loro performance. A disposizione si avranno solo tre mappe (Frozen Dam, Akmir Snowdrift e Mawlr Graveyard), che sfortunatamente non garantiranno molta varietà soprattutto considerando che i filmati di intermezzo saranno sempre pressappoco gli stessi. La modalità in se stessa è comunque divertente, ma probabilmente è l’offerta più debole del pacchetto.
L'ultima opzione è invece Warzone, la modalità principe di Killzone, ovvero una sorta di playlist dove due squadre si sfideranno senza soluzione di continuità in partite ad obiettivo (cerca e distruggi, massacro, etc…), le quali si alterneranno fino al raggiungimento della quota settata per la vittoria. Le mappe a disposizione saranno 6 (Corinth Highway, Pyrrhus Crater, Bilgarsk Boulevard, Frozen Dam, Akminr Snowdrift e Mawlr Graveyard) capaci di garantire una buona varietà, oltre che esteticamente davvero notevoli.
Le partite hanno mostrato sempre una qualità ottimale della connessione, rendendo l’esperienza sempre piacevole e godibile. Una maggiore cura dal punto di vista estetico dei menù avrebbe sicuramente reso più gradevole e flessibile navigare tra le varie opzioni, ma sicuramente questo è un dettaglio marginale.
I giocatori potranno scegliere tra cinque diverse carriere da sviluppare attraverso un sistema di sblocchi progressivo. Ad ogni avanzamento di livello si guadagnerà un punto da conservare o spendere per la nuova abilità. Ogni classe avrà due abilità, un’arma primaria ed una secondaria con tre livelli di potenziamento. Ovviamente i livelli più alti costeranno più punti sblocco, rendendo in questo modo modulare e progressiva la crescita del vostro guerriero. Vi saranno anche alcune abilità comuni a tutte le classi in grado di darvi maggior resistenza, due armi primarie etc… Sfortunatamente non sarà possibile personalizzare esteticamente il vostro alter ego. Il livello massimo di esperienza raggiungibile sarà il 45° e potremo consultare in ogni momento le nostre statistiche tramite Killzone.com, il sito che aggregherà tutte le vostre prestazioni e vi consentirà di gestire il profilo ed il clan.

Le classi
Le cinque classi di Killzone 3, nonostante richiamino fortemente alcune caratteristiche viste in altri prodotti similari come Team Fortress 2, appaiono abbastanza ben strutturate e varie da garantire un approccio alle mappe molto diverso a seconda di quale carriera sceglierete.
L’ingegnere avrà armi a media/corta distanza, dal vasto caricatore in grado di renderlo molto pericoloso anche di fronte ad un gruppo nutrito di avversari. Il suo ruolo sembra prettamente di controllo e difesa del territorio grazie alla possibilità di piazzare e riparare potenti torrette e di conquistare preziosi punti di ricarica.
Il cecchino avrà armi dalla grande precisione che lo rendono letale dalla lunga distanza. Le sue abilità saranno incentrate sul disturbare la minimappa e nascondersi in modo da consentirgli di sparire per evitare scontri ravvicinati, dai quali molto probabilmente uscirebbe malridotto. Riuscire ad usare l’invisibilità ed il jam con astuzia renderà queste unità silenziose e letali
Il tattico è un ruolo molto interessante, forse il più originale dei 5. Con armi dalla media distanza non particolarmente performanti come rateo o potenza, questa classe si rende utile grazie alla sua capacità di conquistare respawn point, oltre che di individuare i nemici a lui più prossimi. Come se non bastasse avrà la possibilità di costruire un drone di supporto che lo seguirà lungo tutta la mappa.
Infiltrato è una unità a corto raggio davvero letale se data in mano a persone esperte. La possibilità di prendere le fattezze di un avversario e la maggiore velocità e resistenza che è possibile sbloccare rendono gli infiltrati davvero insidiosi.
Infine abbiamo il medico, unità fondamentale su di un campo di battaglia. Oltre a poter resuscitare i compagni appena abbattuti il medico potrà sprigionare un’aura in grado di rigenerare l’energia dei compagni a lui vicino, di creare un droide medico che lo aiuterà a curare oltre che la possibilità di resuscitare automaticamente una volta abbattuto.
Come si può notare lo sforzo per differenziare le diverse esperienze è stato davvero tanto, ora tocca ai giocatori di tutto il mondo sviscerare ognuna di queste classi e trovare i punti di forza e di debolezza per ognuna di loro.

Spaccamascella
Inutile nascondersi, su console è difficile trovare un prodotto che possa competere con l'impatto tecnico di Killzone 3. Lo stesso Uncharted 2, nonostante un level design più complesso e una direzione artistica più ispirata, non possiede la forza e la maestosità del titolo Guerrilla Games. Ad una grande varietà delle ambientazioni corrisponde una cura maniacale in ogni dettaglio, tanto che sarà sempre possibile vedere in movimento qualche detrito sospinto dal vento, esplosioni ed effetti particellari. Ogni livello sarà molto vasto e raramente l'azione si prenderà una pausa per caricare un filmato o la scena successiva, rendendo fluido e continuo l'incedere nella storia. Peccato per una certa linearità dei livelli, i quali vi consentiranno davvero pochi approcci differenti dal fronteggiare le orde avversarie, anche per via di spazi talvolta ristretti. Eccezionale invece la resa durante le partite multigiocatore, con livelli molto ampi e piuttosto articolati. Buone e molto fluide le animazioni, anche se a volte poco naturali, meno positive la varietà e la caratterizzazione dei nemici, riconducibili a 4-5 tipologie differenti. Spettacolari i filmati, sia per i forti contrasti cromatici delle ambientazioni Helghast, sia per i tanti dettagli portati a schermo, capaci di esaltare il motore di gioco. Peccato per alcune animazioni facciali - ed i capelli - non sempre convincenti, che spesso stridono con il doppiaggio in italiano. Non abbiamo infatti condiviso la scelta della voce del Presidente Stahl, troppo giovane e "pulita" per il genere di personaggio, o l'eccessiva fedeltà delle tracce parlate, spesso isolate dal contesto d'azione nel quale dovrebbero essere state pronunciate, fatto di esplosioni o spari solamente accennati sullo sfondo. Buone le musiche e gli effetti sonori, anche se manca un tema di impatto o la cura e la profondità dei rumori ambientali riscontrabile ad esempio nella serie Battlefield.

Fonti: Spaziogames


Ultima modifica di Easy il Mer Mar 16, 2011 2:25 am - modificato 1 volta.
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Messaggio Da asan96 Ven Mar 11, 2011 9:27 am

ma posso giocare iu 3d anke se nn ho una tv in 3d?
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Messaggio Da Easy Ven Mar 11, 2011 9:29 am

no, devi avere una tv che abbia la capacita di riprodurre waves in 3d. cmq il gioco funziona lo stesso solo che non in 3d
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Messaggio Da asan96 Ven Mar 11, 2011 9:45 am

al massimo lo prendo cn il move
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Messaggio Da callofduty Mer Apr 13, 2011 7:00 am

anche questo gioco c'è l'ho, ma sinceramente non ci ho giocato molto... cmq bravo Giova per le tue recensioni!
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