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Recensione The Sly Collection
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Recensione The Sly Collection
Genere: Action-Adventure
Sviluppatore: Suker Punch
Distributore: Sony
Lingua: Italiano
Giocatori: 1
Data uscita: 9 Novembre USA - 1 Dicembre EU
Essere ladri oggi
Ma chi è poi questo Sly Raccoon che si è meritato le attenzioni di Sony per la sua seconda collection? La prima apparizione del simpatico procione creato dallo studio Suker Punch è datata 2003 e introduce, attraverso il primo capitolo (a cui seguiranno Sly 2: La Banda dei Ladri e Sly 3: L'onore dei Ladri, ovviamente contenuti in questo blu-ray), un colorato mondo popolato da animali antropomorfi, tra i quali facciamo la conoscenza di Sly e del suo team: Bentley e Murray. I tre formano un formidabile terzetto criminale che punta al recupero di tutte le pagine del Thievius Raccoonus, un libro appartenuto per generazioni alla famiglia di Sly nel quale sono descritte tutte le tecniche grazie alle quali la stirpe si è fatta un nome all'interno del mondo dei ladri. Suddetto tomo è stato infatti rubato quando Sly era ancora un bambino (o un cucciolo? in effetti sarebbe un procione...), in concomitanza con l'uccisione del padre da parte di Clockwerk, che ha poi diviso il libro spartendolo tra i suoi scagnozzi. Il nostro obiettivo (per quanto riguarda il primo capitolo almeno) è proprio quello di recuperare l'importante reliquia, e, visto che ci siamo, imparare le tecniche ivi descritte, in modo da eguagliare la bravura dei nostri avi.
Action/Stealth/Platform/Adventure
Guidando Sly affronteremo un gameplay variegato e bilanciato (seppur lineare, sopratutto nel primo capitolo), che ci proporrà sezioni platform, fasi più action nelle quali armati del nostro bastone o di diversi gadget dovremo sconfiggere diversi nemici, e interludi invece più stealth, come si confà ad un vero maestro del crimine, che prediligerà sempre un approccio silenzioso piuttosto che il caro vecchio assalto frontale. La varietà delle missioni è ampia, persino stupefacente in alcuni aspetti, e migliora di capitolo in capitolo: a partire da Sly 2 infatti potremo guidare anche Bentley e Murray, e diversi altri nell'episodio conclusivo della saga. Gli aspetti quindi che ne decretarono il successo allora (di critica più che di pubblico, visto che la concorrenza interna di Ratchet&Clank e Jak&Daxter lo relegò a prodotto più di nicchia) sono rimasti immutati, così come però le pecche, che possiamo identificare in una eccessiva facilità di molte sezioni (anche se il livellamento verso il basso di questo parametro negli ultimi anni fa rivalutare il giudizio), una grande linearità (sopratutto nel primo, al quale si è posto rimedio strutturando il secondo capitolo con uno stile più open world basato su missioni) e una narrazione eccessivamente diluita e inframmezzata dal continuo cambio di personaggi (sopratutto nel secondo e terzo capitolo).
Bisogna tenere sempre infatti che stiamo parlando di titoli con diversi anni sulle spalle, che appartenevano ad una generazione profondamente diversa da quella attuale, meno legata all'online e alla forza bruta delle console, che privilegiava maggiormente però la caratterizzazione dei personaggi e l'impianto narrativo. Fa piacere tornare a vedere un titolo nel quale si devono raccogliere le vite e ogni tanto appare a monitor la fatidica scritta Game Over, ormai sempre più legata ai videogiocatori del passato piuttosto che a quelli del presente.
Dalle stalle alle stelle
Complice lo stile in cel-shading, che regge sempre meglio il passare del tempo e l'evoluzione grafica, Sly Collection è decisamente gradevole alla vista anche dopo tutto questo tempo. la grafica in alta definizione, l'aspect ratio portata a 16:9 e l'aggiunta di nuovi modelli poligonali più vari e completi così come alcune nuove texture ambientali rendono il titolo, tecnicamente parlando, quasi al passo coi tempi, facendo si che ci si possa immergere nella sua ironia e storia dimenticandoci per lunghi tratti che probabilmente ci abbiamo già giocato diversi anni or sono su un ingombrante televisore con tubo catodico. In aggiunta alla trilogia Sony ha pensato di rendere più appetibile il prodotto con alcuni minigiochi pensati appositamente per Move e garantendo il supporto al 3D stereoscopico. Per quanto apprezzabile lo sforzo di inserire nuovi contenuti, i minigiochi sono perlopiù un veloce passatempo che probabilmente stancherà presto, inseriti forse per cercare di rendere il parco giochi Move più appetibile. Sarebbe però ingiusto penalizzare Sony e Sanzaru Games (responsabile del porting dei tre titoli) per questa piccola caduta di stile, in quanto l'offerta ludica contenuta in questo blu-ray è probabilmente una delle migliori (considerando il rapporto qualità prezzo) che potreste trovare sugli scaffali dei negozi.
Fonti: Spaziogames
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