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Recensione The Blob 2
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Recensione The Blob 2
Genere: Platform
Sviluppatore: Blue Tongue
Distributore: THQ
Lingua: Completamente in Italiano
Giocatori: 1-2
Data uscita: 22 febbraio 2011
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Non ci vuole un pennello grande, ma un grande pennello
Per chi si fosse perso il predecessore, i ragazzi di Blue Tongue propongono con De Blob un mondo alternativo popolato da personaggi che sembrano usciti da una pellicola firmata Pixar. La storia che fa da sfondo al tutto è tanto semplice quanto ricca di metafore e riferimenti più o meno velati a temi come la dittatura e l’oppressione, adeguandosi ad uno stile molto caro ai film d’animazione degli ultimi anni: il perfido dittatore noto come Compagno Nero minaccia con la sua INKT Corporation la libertà e la serenità del mondo dei Blob, invadendone le città e sostituendo i colori con grigio e macchie d’inchiostro. Grazie a questo stratagemma, volto a rubare la felicità dalle menti dei cittadini e farne sudditi consenzienti, il despota aveva già tentato di sottomettere la città di Chroma City nel precedente capitolo. Nonostante la sconfitta ad opera dell’eroe De Blob, il malvagio dittatore non demorde e sposta le sue mire su Prisma City. Da queste premesse comincia una nuova coloratissima avventura a base platform e puzzle che, pur riproponendo i medesimi elementi portanti, riesce a confermarsi come divertente e spensierato diversivo in un panorama sin troppo affollato di titoli violenti e drammatici, soprattutto su console HD. Avviata l’avventura e gustato l’esilarante video introduttivo vi troverete di fronte ad una mappa di Prisma City, con la possibilità di accedere alla prima area disponibile: l’esplorazione dei livelli sarà costantemente accompagnata dai consigli della compagna Pinky, la quale vi fornirà di volta in volta i nuovi obbiettivi. Questi ultimi riguarderanno spesso la colorazione dei quartieri ingrigiti dal malvagio operato della INKT: inizialmente si tratterà semplicemente di sfruttare la natura spugnosa del protagonista per assorbire la vernice disponibile presso apposite vasche e colorare con essa i palazzi circostanti, liberando così gli abitanti intrappolati all’interno. Obbiettivo dopo obbiettivo questa semplice formula si arricchirà di nuove caratteristiche, aumentando dolcemente la curva di difficoltà, mai troppo alta, eppure ben bilanciata: si comincerà con la necessità di dipingere i palazzi di uno specifico colore, passando poi all’esigenza di mischiare i colori primari per ottenere nuove tonalità, per poi assistere alla progressiva risposta del Compagno Nero alle vostre azioni sovversive, la quale giungerà sotto forma di un gran numero di differenti tipologie di nemici, perlopiù noti ai fan del predecessore: i Verni-Bot, in grado di assorbire il colore dalle strutture, saranno da colpire grazie al Salto Mirato per attingere alle loro riserve, gli Psicodischi andranno evitati accucciandosi, i Bland andranno scossi di dosso prima che riescano ad assorbire il prezioso colore dal protagonista. La combinazione di queste minacce, le quali affolleranno i livelli in maniera sempre più massiccia, unita agli obbiettivi sempre più complessi, riesce a mantenere vivo l’interesse del giocatore nonostante la progressione sostanzialmente lineare. Ulteriore elemento di sfida è aggiunto dal medesimo timer visto nel predecessore, sempre verificabile nella parte alta dello schermo, il quale scandirà il tempo rimanente per concludere il livello; per quanto aumentabile tramite bonus, esso andrà sempre tenuto d’occhio per evitare il Game Over.
Nel complesso, l’esplorazione in sequenza dei diversi quartieri di Prisma City vi terrà impegnati per circa 6 ore, senza considerare la grande quantità di missioni secondarie che si renderanno disponibili al completamento di ogni livello, le quali, oltre a permettere una crescita del personaggio più completa, offriranno almeno altre 2/3 ore di gameplay. Per quanto la varietà di situazioni di gioco non lasci mai spazio alla noia, va comunque sottolineato un ritmo a tratti discontinuo, che alterna la relativa lentezza dei momenti dedicati alla pittura alla frenesia di altre sequenze che vi vedranno confrontarvi con i nemici, un aspetto non necessariamente negativo eppure a tratti straniante.
Per quanto molte delle caratteristiche sopra elencate siano ben note ai fan della saga, va comunque detto che gli sviluppatori non si sono limitati a riprendere la – peraltro ottima – formula del predecessore, sforzandosi invece di introdurre ulteriore varietà in questo sequel.
Qual è il tuo colore preferito?
La prima e più pubblicizzata novità introdotta da De Blob 2 è rappresentata dalla possibilità di esplorare l’interno degli edifici, naturalmente con lo scopo di liberarli dalla presenza dell’INKT Corporation e salvare la cittadinanza: l’ambientazione 3D degli esterni lascia in questi frangenti spazio ad uno scorrimento orizzontale in due dimensioni, dando vita ad intense e rapide sequenze platform ricche di piccoli enigmi da risolvere. Per quanto l’utilizzo delle vernici rimanga fondamentale, questi interludi sono caratterizzati da meccaniche affini al puzzle game: pulsanti da premere, ascensori da attivare e piccole schermaglie con i nemici al soldo del Compagno Nero riusciranno a variare abbondantemente l’offerta di gameplay standard, aggiungendo un aspetto completamente nuovo alle peripezie della pallina colorata. Un’altra piccola novità introdotta da queste sequenze è l’inedito Attacco di Sfondamento, che al costo di un certo quantitativo di punti colore permetterà di infrangere barriere e svelare stanze segrete ricche di bonus. A proposito di questi ultimi, i ragazzi di Blue Tongue hanno pensato bene di ampliare l’offerta di extra e collezionabili sparsi per il livelli: l’esempio più pratico sono gli Stili, icone di colore viola che una volta raccolte andranno a variare la trama di verniciatura delle strutture. Ben più articolato è invece il comparto di upgrade del protagonista, che prevede la spesa di spunti accumulati esplorando i livelli per aumentare le capacità di assorbimento del colore e di difesa di Blob. Filosofia ben differente quella legata invece ai Power Up, i quali si presenteranno nei livelli al momento del bisogno, innescando bonus temporanei come l’Arcobaleno – che permetterà di avere sempre a disposizione il colore giusto – o l’Antitutto – perfetto per passare indenni le pericolose vasche d’inchiostro. Degna di nota, anche se purtroppo non eccezionale quanto ad offerta ludica, la modalità cooperativa in locale per due giocatori: ispirata a quella prevista per Mario Galaxy, essa prevede che il secondo giocatore prenda il controllo di Pinky, potendo offrire assistenza solo in determinati momenti dell’incedere facendo fuoco in prima persona. Molto limitativa, delude soprattutto nella misura in cui una completa cooperativa avrebbe giovato moltissimo all’ottima formula di gameplay messa in campo da Blue Tongue: l’alternativa c’è, rappresentata da un esiguo numero di livelli affrontabili in split screen locale e completando sfide legate alla colorazione di edifici in un certo lasso di tempo, ma anch’essa non riuscirà a mantenere alto l’interesse per più di una manciata di sessioni.
Comparto tecnico
La versione Playstation 3 da noi testata ha rivelato l’ottimo lavoro svolto nel passaggio alle console HD: texture di buona qualità e un’iniezione di poligoni rendono le ambientazioni molto piacevoli a vedersi, supportando adeguatamente l’ottimo ed originale design minimalista. Molto curata l’effettistica, che tra il gradevole effetto di colorazione delle pareti, la scia lasciata dal protagonista e lo schiudersi degli alberi al suo passaggio riempie costantemente lo schermo con esplosioni cromatiche, senza mai annoiare.
Buono anche il comparto sonoro, che ripropone la medesima attitudine del predecessore ad aggiungere nuovi tappeti musicali via via che la colorazione procede, creando coinvolgenti crescendo.
La versione Playstation 3 prevede naturalmente il supporto alla periferica Move, il quale finisce per offrire la medesima esperienza della versione Wii, con gli stessi difetti: il motion control risulta infatti quasi del tutto superfluo, eleggendo il pad a miglior periferica per godersi l’avventura.
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